Disturbi sessuali

disturbi sessuali

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Secondo il modello strategico sono due le tentate soluzioni principali che formano, mantengono e peggiorano i disturbi sessuali:

  • ricerca deliberata di sensazioni e/o reazioni che dovrebbero essere spontanee che si esprime nel tentativo di provare volontariamente ciò che può essere solo spontaneo, ovvero il, cadendo nel paradosso del “sii spontaneo”. Infatti , per provare piacere occorre lasciarsi andare, lasciarsi andare prevede un abbandono del controllo, tutti gli sforzi fatti per provare piacere irrigidiscono producendo il risultato opposto, ovvero l’assenza di piacere, che può diventare fastidio, che a sua volta, può tramutarsi in dolore o in paura;
  • evitamento di sensazioni e/o reazioni spontanee che si esprime nel tentativo di evitare ciò a cui non è possibile resistere e che viene vissuto come perturbante in senso negativo, ovvero il piacere cadendo nel paradosso del “se te lo concedi puoi rinunciarvi, se non te lo concedi diviene irrinunciabile”. Infatti, per inibire un comportamento occorre pensarlo; l’input mentale innesca una attivazione neuroendocrina, che si traduce in una eccitazione sessuale che, una volta attivata, non si riesce a frenare. L’unica soluzione per la persona è evitare del tutto l’esposizione alle tentazioni , ma tutti gli sforzi fatti per evitare le sensazioni piacevoli le rendono più impetuose e perturbanti.

I principali disturbi sessuali che si evidenziano nella clinica sono:

  • Difficoltà o disturbo di erezione: ricorrente o persistente impossibilità dell’uomo nel raggiungere o mantenere l’erezione fino al completamento del rapporto sessuale, in assenza di patologia organica o di abuso di alcool;
  • Eiaculazione precoce: ricorrente o persistente verificarsi dell’eiaculazione in seguito a minimale stimolazione sessuale prima, durante o poco dopo la penetrazione, fino a che questa diviene impraticabile;
  • Vaginismo: spasmo involontario del terzo esterno della vagina che interferisce con il rapporto sessuale, con notevole disagio/dolore durante la penetrazione, fino a che questa diviene impraticabile;
  • Disturbi del desiderio: calo del desiderio (desiderio sessuale ipoattivo) o totale assenza di desiderio (disturbo da avversione sessuale). Il primo porta all’evitamento dei rapporti sessuali, mentre il secondo a rifiutare qualsiasi contatto con un partner sessuale. Può avere come base una fobia o un trauma;
  • Disturbo dell’orgasmo maschile e femminile: ricorrente o persistente assenza (nella donna), ritardo o assenza (nell’uomo) dopo una fase di eccitazione normale;
  • Disturbo dell’eccitazione sessuale femminile: incapacità di raggiungere o mantenere una risposta adeguata di eccitazione fino al termine del rapporto sessuale che determina assenti o insufficienti lubrificazione e tumescenza dei genitali;
  • Parafilie: l’eccitazione viene stimolata da fantasie o da comportamenti fuori dalla norma, con forte disagio personale e/o sociale.

La ricerca-intervento costantemente in essere e in evoluzione presso il Centro di Terapia Strategica di Arezzo e gli Psicoterapeuti Ufficiali svolta negli ultimi venti anni rivela una efficacia del Modello con una percentuale di risoluzione del 91 % dei casi trattati.

Per saperne di più:
Nardone G., Rampin M., 2005
La mente contro la natura – Ponte alle Grazie, Milano.

 

 

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