Dall’Arte alla Tecnologia del Cambiamento

Psicopatologia Interazionale Strategica:

una classificazione operativa per trattamenti realmente efficaci

& patologie manageriali e Disfunzioni dei sistemi organizzativi

 

10-11-12-13-14  NOVEMBRE  2010

Palamontepaschi, CHIANCIANO TERME (SI)


 

1° Convegno Mondiale “Dall’Arte alla Tecnologia del Cambiamento”. Principale attività del B.S.S.T. WORLD NETWORK per la presentazione delle evoluzioni di Modelli di intervento, di ricerche approfondite nel campo specifico della Psicoterapia e della Comunicazione.

Questo appuntamento globale nasce grazie all’eccezionale successo delle sue 3 precedenti edizioni organizzate dal 2003 al 2007 per l’allora Network Europeo di Terapia Breve Strategica & Sistemica alle quali hanno partecipato più di 3000 persone, (Medici, Psicologi, Imprenditori e Manager) provenienti non solo dall’Europa, ma da 36 differenti paesi, diventando così IL PIU’ IMPORTANTE APPUNTAMENTO per la comunità della moderna Psicologia, del Problem Solving e della Comunicazione Strategica.

A 50 anni dalle prime formulazioni di Terapia Breve Strategica e Sistemica, una delle evoluzioni più importanti e necessarie è quella relativa al superamento della tradizionale posizione epistemologica, che per opporsi ai paradigmi dominanti rifiutava qualunque classificazione diagnostica; sebbene tutti i grandi maestri abbiano utilizzato nel loro lavoro concreti principi euristici: ovvero, nei confronti di problemi dello stesso tipo hanno utilizzato le medesime tipologie di soluzione, adattandole costantemente alle differenze individuali e contestuali.

Negli ultimi 20 anni, infatti, lo studio sistematico e l’esperienza empirico-sperimentale per la messa a punto di soluzioni efficaci ed efficienti rivolte alle forme più ricorrenti di patologie psicologiche e comportamentali, ha condotto ad avere una vera e propria mappatura di strategie terapeutiche che calzano alle specifiche forme di disturbo. Tale classificazione strategica, che si differenzia nettamente da qualunque nosografia psichiatrica in quanto conoscenza operativa e non solo descrittiva, permette di passare da una conoscenza artistica ad una tecnologica. Tutto ciò permette di avere a disposizione precisi criteri di soluzioni per i problemi presentati.

In altri termini, abbiamo conosciuto come i problemi persistono grazie alle tentate soluzioni in atto, dandoci la possibilità di avere strumenti terapeutici costruiti ad hoc per le differenti forme di patologia, i quali comunque, a differenza della rigida manualistica comportamentale, andranno originalmente adattati ad ogni singolo caso e alla sua irripetibilità. Il tutto in modo tale, da disporre di mappe che non sono il territorio, ma che guidano ad attraversarlo ed esplorarlo.

Questo rappresenta un vero e proprio passaggio dall’arte alla tecnologia del cambiamento terapeutico.

5 INTENSE GIORNATE PER PUNTUALIZZARE LE SPECIFICHE FORME DI PERSISTENZA DEI PROBLEMI E LE LORO SOLUZIONI

Nei primi quattro giorni saranno presentate le più importanti evoluzioni in ambito clinico.
Il 5 ° giorno sarà invece dedicato alle

PATOLOGIE MANAGERIALI e DISFUNZIONI DEI SISTEMI ORGANIZZATIVI

In questa sessione esperti del settore, top manager, consulenti, coach e terapeuti presenteranno la loro esperienza nella applicazione al contesto aziendale e organizzativo del Modello di Comunicazione e Problem Solving Strategico. In maniera tale da evidenziare, come per la parte clinica, le soluzioni efficaci che hanno condotto alla conoscenza rigorosa dei problemi risolti, facendo passare anche in questo caso l’intervento orientato al cambiamento strategico, da una fase prettamente artistica ad una puramente tecnologia.

Come nelle precedenti edizioni il congresso sarà suddiviso in simposi, workshop e comunicazioni; ci saranno più di 60 relatori, tra i quali le personalità più preminenti e autori internazionali che hanno realizzato i contribuiti più innovativi.

Scarica il programma scientifico

Attacchi di Panico

Il cuore inizia a battermi forte, lo stomaco si chiude, il respiro diventa affannoso, compare il sudore freddo, le mani iniziano a tremare, mi manca l’equilibrio…

Si è innescata l’escalation di sensazioni che può portare alla forma più estrema di paura: il panico.

Cosa faccio?

1. Controllo il mio corpo così terrò queste sensazioni a bada. Ma più mi ascolto e più cerco di controllare le mie reazioni psicofisiche, più queste sfuggono al controllo e aumentano di intensità: si innesca il circolo vizioso del “controllo che fa perdere il controllo”.

2. Evito tutte le eventuali altre situazioni che reputo pericolose e sarò salvo. Ma ogni mio evitamento confermerà la pericolosità della condizione evitata e la mia incapacità ad affrontare quella situazione facendomi sprofondare in una paura ancora peggiore e riducendo la fiducia nelle mie risorse.

3. Chiedo aiuto a qualcuno, così mi sentirò meglio. Ma ogni volta che qualcuno mi presterà soccorso o si sostituirà a me per fare ciò che temo mi solleverà solo momentaneamente dalla paura, confermando poi, invece, la mia incapacità ad affrontare quella situazione e gestire le mie reazioni.

Non funziona niente. La paura continua a crescere. Mi sento intrappolato.

Sì, così la paura continuerà a crescere, fino a che la trappola che ti sei costruito e nella quale sei caduto non diventerà troppo profonda per poterne uscire da solo. In altre parole, hai involontariamente costruito la realtà che subisci.

Fobici non si nasce ma si diventa. Lo si diviene mediante una graduale evoluzione di tentativi fallimentari reiterati di gestione della realtà. Tali tentate soluzioni che complicano il problema, piuttosto che risolverlo, vengono attuate e mantenute perché funzionano sul momento critico come riduttori della paura, oppure sono atti preventivi per evitare l’insorgere del panico, ma questo è solo l’effetto immediato poiché poi tale copione porterà  solo al peggioramento della sintomatologia.

Come si può uscire da questa trappola?

È possibile curare gli attacchi di panico in tempi brevi, con risultati stabili nel tempo, attraverso la Terapia Breve Strategica del prof. Giorgio Nardone. Non sarà necessario un lungo percorso alla ricerca del “perché” ma un attento e strategico intervento sul “come” funziona adesso il problema. I protocolli di intervento messi a punto dal Prof. Nardone, misurati su un campione di oltre 4.000 casi, hanno evidenziato una percentuale di efficacia superiore al 90% per gli Attacchi di Panico, risolti mediamente in 7 sedute, con uno sblocco significativo della sintomatologia attorno al secondo o terzo incontro.

Questo approccio prevede l’uso di manovre, stratagemmi, ristrutturazioni e prescrizioni di pensiero e di azione per guidare il paziente ad interrompere quelle tentate soluzioni fallimentari che verranno sostituite con modalità alternative funzionali, conducendolo rapidamente all’estinzione dei sintomi di panico e successivamente alla consapevolezza e fiducia nelle proprie risorse personali. Valido alleato di questo processo terapeutico sarà la paura (il simile cura il simile) che da trappola che limita diventerà risorsa che ci sospinge avanti: “è la paura che ci rende audaci” Ovidio.

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